top of page

 

 

LA REPUBBLICA CECA

 

Repubblica Ceca Stato dell’Europa centrale. Confina a OVEST e NORD con la Germania, a SUD con l’, a SUD-EST con la Slovacchia e NORD-EST con la Polonia.

 CARATTERISTICHE FISICHE

Il suo territorio, corrispondente a quello delle due regioni storiche della Boemia e della Moravia, comprende la pianura formata dall’alto corso dell’Elba (la Conca Boema), i versanti interni della Selva Boema, dei Monti Metalliferi e dei Sudeti, le Alture di Moravia, la pianura dell’alta e media Morava. Oltre all’Elba, il fiume principale, importanti sono anche i due affluenti il Moldava e l’Ohře. Il clima è continentale.

 POPOLAZIONE

Nella tradizione popolare Čech è il nome di un condottiero che dalla Transcarpazia condusse nel centro della Boemia (poi detta Čechy) la sua tribù, i cui appartenenti furono detti Češi . Con la fusione di questa tribù slava con altre affini si formò, sotto il dominio dei Přemyslidi, il popolo ceco. Questa denominazione si estese più tardi anche ai gruppi stabilitisi in Moravia, mentre nelle lingue non slave tale popolo fu chiamato boemo.

La popolazione attuale è formata da Cechi (90,4%), da Moravi (3,7%), affini ai primi e parlanti la stessa lingua, da Slovacchi (1,9%) e da minoranze di Polacchi, Slesiani, Tedeschi e altri. Il numero degli abitanti ha subito negli anni 1990 un lieve decremento a causa del calo di natalità e dell’invecchiamento demografico. La capitale, Praga, accoglie nel complesso dell’agglomerazione urbana (che supera i limiti della sua unità amministrativa) quasi 1,2 milioni di abitanti; altre grosse concentrazioni sono quelle di Brno, capoluogo della Moravia Meridionale, di Ostrava e di Plezen.

In campo religioso, alla maggioranza cattolica (26,8%) si affianca una tradizionale, attiva piccola minoranza protestante e di hussiti (2,1%), oltre ai non praticanti alcun culto che rappresentano il 59% della popolazione.

  CONDIZIONI ECONOMICHE

La neonata Repubblica ha subito chiesto di aderire all’Unione Europea e il decennio successivo è stato dedicato al raggiungimento dei parametri necessari per l’ingresso nella UE. Il programma di privatizzazioni, la stabilizzazione dei prezzi e della moneta e la creazione di un nuovo sistema bancario hanno attratto numerosi investitori esteri. Dopo una fase di rallentamento nella seconda metà degli anni 1990, le misure adottate per il controllo della spesa pubblica, tra cui la riforma fiscale e quella del settore sanitario, le innovazioni introdotte nel mercato del lavoro e quelle tese a facilitare lo sviluppo delle piccole-medie imprese hanno portato a una rilevante espansione economica, con relativo aumento del PIL (4,2% stima 2008). Rimane alto, con tendenza all’incremento il tasso di disoccupazione (8%).

L’agricoltura, in buona parte privatizzata, vanta produzioni specializzate: barbabietola da zucchero, frumento, orzo (destinato alla fabbricazione della birra, con la complementare coltura del luppolo nella valle dell’Ohře), patate e anche, su modeste superfici, vite (Moravia, piana di Mælník). I boschi dominano le aree montane e coprono nell’insieme un terzo della superficie del paese. L’allevamento prevalente è quello suino. Il peso del comparto agricolo resta comunque minoritario, essendo REPUBBLICA Ceca. anzitutto un paese industriale, con forti concentrazioni produttive soprattutto nella Boemia settentrionale, ulteriormente potenziate dall’ingresso nel paese di gruppi stranieri. Tradizionale paese carbonifero, ricava significative quantità di lignite dai bacini di Ostrava, nella Slesia ceca contigua a quella polacca, e della Boemia settentrionale; in tali aree è impiantata una robusta siderurgia e sorgono diverse centrali termiche a lignite. Energia si ricava anche dal petrolio russo importato e da due centrali nucleari, che utilizzano anche uranio estratto localmente. Infine, la Repubblica C. ricava dal sottosuolo piccole quantità di minerali metallici. Il suo profilo industriale continua a essere essenzialmente quello di un paese che importa materie prime per esportare manufatti: dalle automobili ai tradizionali cristalli e porcellane di Boemia, dagli strumenti musicali ai tessuti del pedemonte settentrionale, fino alle calzature. L’economia forestale alimenta cartiere e mobilifici. Gran parte delle relazioni commerciali della Repubblica C. si svolge, oltre che con la Slovacchia (tra i due Stati fu sottoscritto fin dall’inizio un accordo di unione doganale), con la Germania. Il turismo può contare sulle bellezze naturali, sulle opere d’arte e sulla struttura urbanistica della capitale.

 

 

 

 

PASTEIS DE NATA

 

 

 

Farina 00 100 gr Farina Manitoba 75 gr Sale 4 g Burro 160 g Acqua a temperatura ambiente 125 ml

Panna fresca liquida 500Per realizza

re i pasteis de nata preparate la pasta sfoglia seguendo la nostra ricetta della Pasta sfoglia:  iniziate con la preparazione del pastello: setacciate le due farine (1), sciogliete il sale nell’acqua (2) unitelo alle farine e impastate il tutto a mano o con una planetaria (3), fino ad ottenere un composto morbido ed elastico.

Pasteis de nata

Lasciatelo riposare in una ciotola, coperto con pellicola (4), in frigorifero per almeno mezzora. Preparate intanto il panetto: prendete il burro e appiattitelo con il mattarello (5) fino ad ottenere un rettangolo di circa 12x 17 cm, per aiutarvi potete porlo tra due fogli di carta da forno. Riponete il panetto di burro in frigorifero finchè non sarà ben freddo e compatto. Riprendete il pastello, ponetelo su una spianatoia infarinata e stendetelo dandogli la forma di un rettangolo che misuri circa 25 x 35 cm. Mettete al centro della sfoglia il panetto di burro (6),

Pasteis de nata

e richiudete la pasta da tutti e quattro i lati (7-8), stendete il panetto ottenuto con il mattarello per ottenere nuovamente un rettangolo di 25x35 cm (9).

Pasteis de nata

Fate la prima piega a tre ripiegando uno dei lembi più corti verso il centro e poi ripiegate sopra l’altro lembo corto (10). Avvolgete l’impasto con la pellicola (11) e lasciatelo riposare in frigorifero per 30-40 minuti. Proseguite praticando queste pieghe per altre due volte intervallando sempre con il tempo di riposo tra una piega e un’altra e avendo cura di segnare ogni volta il panetto con una pressione del dito (che vi ricorderà quante pieghe avete fatto). Occupatevi della crema: mettete sul fuoco una pentola con acqua fredda e ponete sopra una bastardella per la cottura a bagnomaria, versate all’interno della bastardella  i tuorli e lo zucchero semolato (12).

Pasteis de nata

Mescolate con una frusta (13), versate la panna fresca (14) e accendete il fuoco, cuocete a fuoco basso  continuando a mescolare e portando il composto a 80°, è importante che il composto non superi questa temperatura. Per questa operazione è utile usare un termometro per alimenti. Non appena avrà raggiunto la temperatura indicata (15) togliete immediatamente dal fuoco la crema

Pasteis de nata

e versatela in una ciotola per farla raffreddare, ponendo sotto un'altra ciotola colma di ghiaccio, mescolate per abbattere la temperatura e mantenere al consistenza della crema (16). Ora riprendete la pasta sfoglia, trasferitela sulla spianatoia infarinata e stendete con il mattarello un rettangolo di 35 x 40 cm (17). Arrotolate il rettangolo ottenuto dal lato più corto (18),

Pasteis de nata

copritelo con pellicola (19) e lasciatelo rassodare completamente in frigorifero per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo, recuperate il rotolo di pasta sfoglia, dividetelo in 12 bocconcini (20), schiacciate ciascun bocconcino spolverizzandolo con la farina per evitare che risulti troppo appiccicoso, ricavate un cerchio al quale dare la forma di un cestino (21) che andrete a posizionare all’interno di uno stampo da muffin per creare l’involucro di pasta sfoglia.

Pasteis de nata

Una volta posizionati tutti i cestini di pasta, riempiteli fino al bordo con la crema (22) e cuocete in forno preriscaldato statico a 250 ° per 20 minuti e poi cuocete per 3 minuti sotto il grill del forno (oppure in forno ventilato a 220 gradi per 15 minuti). Quando la superficie risulterà bruna e caramellata potrete sfornare i dolcetti (23). Lasciate  raffreddare i pasteis de nata, poi sfilateli dallo stampo (24) e gustateli! ml Uova 9 tuorli Zucchero 160 g

bottom of page